Come ha scritto il precedente relatore, la cittadina Caleta Tortel è estremamente particolare e quindi abbiamo deciso ieri sera di fermarci un giorno intero non previsto anche per prendere fiato dalla lunga e faticosa tappa del giorno precedente.
La cittadina si sviluppa in tre-quattro rientranze della costa rocciosa , che sono collegate tra loro da un sistema di passerelle e scale che salgono e scendono e che, nel complesso, si sviluppano per 7 km. Decisamente valeva la pena fermarsi.
Il giorno l’abbiamo passato a passeggiare, leggere, parlare con la gente, con il nostro precarissimo spagnolo e con i nostri squisiti ospitanti Francisca e Lazaro. Fatta anche qualche visita tra cui quella al Museo all’aria aperta, organizzato dalla Comunità in collaborazione con l’Universita’ di Conception che ha una sede qui e studia in particolare l’ambiente marino in rapporto ai ghiacci perenni che si sviluppano fino al mare.
Interessante anche la parte dedicata alla storia di Caleta Tortel: nata come insediamento ad inizio secolo scorso, nel 1930 ha cominciato a sviluppare il sistema delle passerelle ed è poi stata riconosciuta come comunità nel 1955. Interessante la storia accaduta nel 1906 della cosiddetta Isola de los Muertos (in prossimità di Caleta Tortel) dove tre anni prima, nel 1903, una Compagnia inglese aveva dato avvio ad un’attività boschiva di taglio e vendita del legno particolarmente pregiato. Qui il gruppo si è diviso tra dare credito alla storia ufficiale e a quella “popolare”:
In generale, un’altra giornata da ricordare. Posto stranamente poco pubblicizzato, che non può essere saltato se sei da queste parti. Necessario adattarsi perché non esistono strutture con confort particolari ma non è questo che cambia l’unicità della cittadina e delle emozioni che ti lascia.