Oggi 13/01 si parte dopo la sosta forzata a Cerro Sombrero del giorno prima per condizioni meteorologiche proibitive per la bici.
C’è preoccupazione per la nostra quartultima tappa per possibile pioggia verso metà giornata e come sempre per il vento che dovrebbe essere tra i 20 ed i 30 nodi. Gestibile se a favore o leggermente di traverso ma complicato se contrario soprattutto per la tratta prevista di 135 km.
La decisione è: si parte e poi ci si regola sulla base di ciò che incontriamo sia come vento che come pioggia.
I primi 15 km circa la strada ha una traiettoria Sud Ovest ed è dura. Non frontale ma si viaggia con la bici inclinata per il costante vento laterale. Non ce la faremo mai!!
La strada poi gira verso Sud Est e la musica cambia. Il vento o ce l’abbiamo in poppa ed allora si vola o comunque sempre con un angolo di 45’ da dietro che non è niente male.
Temperature della giornata decisamente fresche (sempre vestiti anche con giacca anti vento) sebbene siamo nel momento più caldo della giornata e dell’anno e quindi viene spontaneo chiedersi perché “Terra del fuoco” che evoca temperature differenti? Perché i marinai di Magellano transitando appunto nello stretto (ora di Magellano) di mare a ridosso della grande isola (ora Terra del Fuoco) vedevano continui roghi appositamente accesi dalla etnia locale, Los Yamanas, per contrastare le rigide temperature, ed è per questo che la chiamarono appunto La terra del fuoco e non certo per le inusuali temperature per gente mediterranea come noi.
Arriviamo alla frontiera Cilena verso le 14.00 dopo 5 ore di pedalata a ridosso della nostra meta che è San Sebastian, qualche chilometro dopo la ulteriore frontiera Argentina.
Ci si guarda intorno a San Sebastian e l’unico ostello che esiste è tutto pieno.
Fermarsi forse non è il caso visto anche il posto.
Ci si guarda in faccia e si decide di procedere ad oltranza nella speranza di arrivare a Rio Grande 80 km dopo.
Se ce la facciamo si va altrimenti si dorme dove arriviamo.
Vento in poppa, una meraviglia, si vola e le gambe girano senza sentire la stanchezza.
Dopo ulteriori 2 ore e 22 minuti arriviamo a Rio Grande.
Totali 215 km la tappa più lunga (unendo due tappe in una) di tutto il nostro viaggio da Puerto Montt.
Schop (cerveza alla spina) d’obbligo per festeggiare ed abbondante cena.
Ci mancano ancora due tappe e i nostri sei cuori sono contenti ed uniti e quasi vicini all’arrivo.