LA SQUADRA

Siamo una squadra di sei amici da una vita appassionati di ciclismo che ha deciso di partire all’avventura, percorrendo in bicicletta Cile e Argentina alla ricerca di Trapananda.

Chi siamo? Ci presentiamo in ordine alfabetico: Alberto (o Alberto), Antonio (o Tony, Turi, Liz), Fabio (o Fabio), Nicola (o Nik), Pierluigi (o Gigi) e Stefano (o Ste, Sbo).

Cos’è Trapananda? 

Trapananda è una città leggendaria nascosta in un luogo remoto e inesplorato della Patagonia cilena. 

È una terra ricca di tesori nascosta tra ghiacciai, fiumi e foreste… La leggenda è molto antica, se ne parla già dagli inizi del 1600: Trapananda (o la Città dei Cesari) era una mitica città perduta che si credeva sorgesse su un’isola in mezzo a un lago andino in una regione a sud di Valdivia, in Cile, o da qualche parte in Patagonia. La sua reputazione di luogo d’immense ricchezze la trasformò in un “sacro Graal” dei cacciatori di tesori, dando vita a ricerche interminabili per molti secoli a venire.

Anche noi abbiamo deciso di partire per trovare la “nostra” Trapananda: su questo blog vi racconteremo il nostro viaggio a tappe, che ci porterà a percorrere circa 7.300 km in bicicletta.

Venite con noi!

IL NOSTRO GIRO

Prima parte

Percorso da Puerto Montt fino Villa O’Higgins – 1247 km 

Seconda parte

La Patagonia del Cile ed Argentina con percorso da Villa O’Higgings a Punta Arenas –  km 1503

Terza parte

Percorso da Porvenir a Ushuaia

CURIOSITÀ DAL VIAGGIO

Diciamo che l’idea è partita due anni prima, ovviamente lo studio non è stato continuo ma con approfondimenti sempre più specifici e oggetto anche di condivisione col gruppo. Nonostante ciò, il programma viene aggiornato giornalmente.

Caro follower,
l’inizio del rapporto con il ripio, appena scesi dal traghetto che ti porta da Hornopiren a calta Gonzalo, è molto impattante.
La strada è molto sconnessa e piena di grossi ciottoli che non agevolano la pedalata.
Da qui in poi, fino a Puerto Higgins la strada è quasi completamente sterrata per i restanti circa 1000 km.
E vero che ci sono molti tratti in cui stanno lavorando per creare un fondo lastricato in cemento, ma questi tratti sono i più duri, perché invece di strada sterrata compattata c’è il nuovo sottofondo in ciottoli spesso non ben compattato.
Non penso che ci sia un vero interesse a finire i lavori in tempi brevi, anche perché qui la vita ha ritmi diversi e la viabilità sul ripio consente agli abitanti trasferimenti sufficientemente rapidi per le loro necessità.
In conclusione: per noi da 60 a 100 km al giorno sono un grande sforzo, a causa delle condizioni delle strade, quasi tutte sterrate e il cattivo stato.

Grazie per la domanda Noè.
Si trovano molte Cabańas, Estancias, hostales lungo il percorso. Alcune sono spartane altre più confortevoli. Qualche volta bisogna fare tappe di 100 km per raggiungere la successiva. Tutte sono dotate di Wi-Fi (solo una volta non era disponibile). Alcune danno anche la colazione.
A sud di O’Higgins sarà diverso e dovremo dormire qualche notte (2-3) in tenda.

Ci siamo resi conto molto presto che la bicicletta era il mezzo perfetto per vivere intensamente la Patagonia.
La Patagonia, con le sue vaste pianure, montagne imponenti e orizzonti infiniti, invita a un ritmo di vita lento e contemplativo, in sintonia con la natura. Questo vasto territorio sembra quasi sospeso nel tempo, lontano dal frastuono e dalla frenesia delle città moderne.
In Patagonia, il paesaggio domina ogni cosa. Qui il vento incessante, le nuvole che si muovono lente e i cambiamenti improvvisi del clima sembrano dettare il ritmo delle giornate. Gli abitanti, spesso pastori, pescatori o guide naturalistiche, vivono in armonia con questi ritmi, adattandosi alle stagioni e ai bisogni della terra.
Le lunghe distanze tra i centri abitati e la scarsa presenza di infrastrutture moderne spingono a riscoprire una connessione più autentica con il tempo e lo spazio.
Il silenzio è una delle caratteristiche più sorprendenti della Patagonia. L’assenza di rumori artificiali permette di ascoltare suoni dimenticati: il sibilo del vento, il richiamo degli uccelli o lo scroscio di un fiume lontano. Questo silenzio invita a una riflessione interiore, favorendo un senso di pace e introspezione che è raro trovare altrove.
La lentezza della vita in Patagonia non è solo una caratteristica geografica, ma una filosofia di vita. Qui il tempo sembra avere un significato diverso, più autentico e naturale. Vivere o visitare la Patagonia con la bicicletta significa abbracciare questo ritmo, imparando a osservare, ascoltare e apprezzare la semplicità e la grandiosità della vita in armonia con la natura.
TODA VITA!

I paesaggi e la natura in Patagonia sono sempre esaltanti, dovunque si volga lo sguardo, specialmente perché la natura è così rigogliosa e selvaggia da farci capire quanto l ambiente in cui viviamo in Europa sia stato in millenni contaminato dalla presenza umana. La Patagonia invece è uno degli ultimi lembi del mondo in cui la natura è incontaminata, anche perché molte di queste zone erano completamente disabitate fino all arrivo dei primi colonizzatori meno di 100 anni fa’. E ancora adesso difficilmente raggiungibilibi e quasi disabitate. La cosa veramente unica sono invece i ghiacciai e i “ventisquesro” un vero spettacolo della natura vedere il ghiaccio che si rompe con un grande frastuono e si getta nel mare.
Per questo motivo il cibo non ha delle vere specialità locali, ma risente molto delle tradizioni dei popoli europei che si sono stabiliti qui. Abbiamo per esempio trovato con nostra sorpresa una zona colonizzata dai tedeschi (wurstel e maiale) con canzoni jodle cantate in spagnolo. Il piatto indimenticabile finora è stato il “Cordero asado”, chiaramente il piatto più comune vista la quantità di pecore in zona.
Per la situazione più esilarante lascio a voi la scelta ma nel blog c’è un filmato per noi molto ridicolo. Vi assicuro che è stata un momento così intenso che ogni volta che i nostri sguardi si incontrano e ripensiamo a quel momento, iniziamo a ridere a crepapelle, come se fosse successo un istante prima!

Ci vengono in mente i puffi: ne abbiamo scelti 6 della grande famiglia dei puffi che ricordano ciascuno di noi per carattere e abilità.
Cara Tilli, che ci conosci abbastanza bene, prova tu dirci la corrispondenza di ciascuno di noi ai puffi raffigurati nell’immagine sotto.

Inizialmente abbiamo visto un’infinità di cani, molti randagi che popolano i paesini cileni e della Patagonia in genere, che al contrario di quelli europei sono tutti in buona salute , con pelo bello apparentemente senza pulci, e molto mansueti… non abbaiano mai . Oltre a questi compagni di viaggio il nostro gruppo ha visto da vicino due hemul ( sorta di cervi cileni), anch’essi stranamente mansueti , aquile, condor , guanacos e struzzi locali che sono un po’ più piccoli degli altri… e poi tantissime lepri nella parte terminale della Carretera Austral.

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