…e qualche volta anche noi ci mettiamo del nostro…
Partiamo alle 8. La mia bici è ancora ko.
Grazie alla cortesia di Nicola e Stefano, per oggi il problema è superato. Io uso la bici di Stefano.
Stefano usa la bici di Nicola che ha deciso di stare in camper con Javier.
Il programma è pedalare verso ovest per 60 km, poi salire in camper perché ci sono 70 km sconsigliati per i ciclisti (definiti “los maldidos “ per i sassi grossi combinati al vento contrario) e poi pedalare per 40 km sull’asfalto fino a Tres Lagos.
Partiamo un po’ intimoriti dal vento che dovrebbe essere di traverso. Invece i primi 10 km troviamo vento a favore. Gigi mi dice”non è strano”? Io gli rispondo “sì….vedrai che fra poco il vento gira”. Nei successivi 10 km iniziamo a sperimentare il vento di traverso, un po’ pericoloso ma l’inclinazione rimane parzialmente a ns favore.
Abbiamo detto al camper di partire 45 minuti dopo di noi. Sono passati i 45 minuti e abbiamo già fatto 20km, tutto ok… Spunta il sole dalle nuvole. Piacevolissimo.
Ci godiamo il vento che in modo inaspettato ci è amico. Stiamo andando a ovest e il sole è a sinistra, a sud, come quando andiamo da Verona al lago….
Caxxo!
Urlo agli altri “siamo nell’emisfero sud, se andiamo a ovest il sole deve essere a nord”. Panico.
Dopo una breve discussione di astronomia siamo tutti d’accordo: abbiamo sbagliato strada.
Non c’è segnale.
Ci voltiamo per tornare e sbattiamo contro un muro di vento. Dobbiamo avvisare Nicola altrimenti parte per raggiungerci (verso ovest), non ci trova e non può telefonarci.
Per fortuna (e miracolo patagonico) troviamo un punto con il segnale. Sempre per fortuna, Nicola e Javier sono dovuti partire un po’ dopo e quindi sono ancora in una zona con il segnale.
Ci vengono incontro.
Dopo 10 km contro vento che soffia ai 50km orari siamo distrutti ma arriva il camper.
Ci mettiamo tutti in scia al camper ma basta perdere una pedalata e uscire dal cono della scia e si sbatte contro il muro del vento.
Dopo 2 ore siamo tornati al punto di partenza e dovremmo iniziare la tappa odierna.
Stefano saggiamente decide di salire sul camper. Alberto lo imita dopo 15 minuti. Io Gigi e Toni resistiamo ancora mezz’ora e poi, a soli 15 km del percorso della tappa prevista saliamo tutti in camper.
Troppa paura e fatica contro vento.
La giornata diventa una serie di partite a wist, briscola e tresette sul tavolo del camper.
Non dovremmo incontrare nulla fino a Tres Lagos.
Un cartello ci dice che Estancia Siberia (che dovrebbe essere chiusa da anni) è aperta.
Giriamo a destra e la troviamo.
Matias e Aña sono due ex hippy che hanno girato tutta l’America ed ora sono arrivati qui, nel mezzo del nulla, e hanno riaperto la Siberia (nulla più che una baracca che sopravvive alle intemperie del deserto patagonico).
Matias, con un pizzo uguale a quello di Mefisto (il nemico di Tex Willer) ci mostra il teschio del puma che ha ucciso.
Poi lui e Aña ci preparano gli gnocchi (iniziano a sbucciare le patate dicendo che ci avrebbero messo 20-30 minuti). Ci vuole un’ora ma ne vale la pena.
Decidiamo che non ha senso fermarsi a Tres Lagos perché anche domani è previsto vento contrario a 50 all’ora. Salutiamo Matias e Aña e andiamo dritti a El Chaitén.
Non è una giornata gloriosa di bicicletta ma abbiamo capito che con il vento contro è difficile e, soprattutto, gli gnocchi di Matias e Aña valgono la giornata.
Fabio